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Una ragazza in una classe

Ansia

Cos'è l'ansia? Come affrontarla in età scolastica?

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L’ansia, come la paura, è una reazione che la persona ha di fronte ad una minaccia, al modo in cui essa viene percepita ed interpretata. Le due emozioni hanno in comune scopi e meccanismi di attivazione: rendono la persona maggiormente attiva, aumentano le capacità attentive e di resistenza, predispongono a comportamenti di cautela.

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L’ansia, a differenza della paura, risponde ad una minaccia di tipo psicologico: lo stimolo scatenante non è sempre definito e circoscritto nel tempo e nello spazio, la natura del pericolo è maggiormente sfumata e di conseguenza è più difficile formulare precise azioni difensive. Ciò che suscita ansia è squisitamente soggettivo (le interrogazioni, affrontare un colloquio di lavoro, il futuro, la salute).

Le reazioni fisiologiche che accompagnano l’ansia e la paura sono le medesime ma nel caso dell’ansia durano generalmente più a lungo.

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I problemi di ansia hanno origine quando le risposte di attacco o fuga si attivano troppo facilmente, come un antifurto troppo sensibile che scatta per piccoli urti. La reazione si scatena nel momento sbagliato e non è utile: pensiamo infatti a quanto ci si metterebbe nei guai se si attaccasse fisicamente l’insegnante o se si scappasse di fronte ad un compito in classe!

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Chi soffre di ansia spesso finisce con il preoccuparsi non solo della situazione temuta, ma del fatto stesso di essere ansioso: teme di non riuscire a controllare l’emozione e la avverte come una minaccia che potrebbe portare a gravi conseguenze a livello fisico e mentale. 

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Per la sua componente di interpretazione soggettiva, questa emozione è in grado di anticipare il pericolo. La previsione della situazione potrebbe essere talmente negativa e catastrofica da far sentire in anticipo sensazioni di ansia ed angoscia, emozioni che si teme di sperimentare data la credenza che sia possibile venirne travolti.

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Affrontare l’ansia è possibile: gli interventi psico-educativi mirano ad accrescere le conoscenze in merito alla natura dell’emozione, la psicoterapia aiuta la persona a controllare l’iperventilazione, a imparare a rilassarsi e ad esporsi alle situazioni temute e lo specifico intervento cognitivo si focalizza sull’accettazione e ristrutturazione dei pensieri disfunzionali. 

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Ansia in età scolare

Anche i bambini e i ragazzi provano ansia. Tale condizione emotiva può incidere negativamente sul loro agire e sulle capacità di adattamento se l’attivazione emozionale è molto frequente, intensa e dura a lungo.

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I sintomi più evidenti associati all’ansia nei soggetti in età evolutiva sono quelli comportamentali quali i tentativi di evitare le situazioni considerate pericolose. Alcuni tra i sintomi fisiologici maggiormente osservati includono tensione addominale, disturbi gastrointestinali, aumento del ritmo cardiaco. Dal punto di vista cognitivo, specifici pensieri caratterizzano le diverse sindromi ansiose.

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Tra i diversi disturbi d’ansia, alcuni vengono osservati con maggior frequenza in età evolutiva: il disturbo d’ansia da separazione, il disturbo d’ansia sociale, il mutismo selettivo, il disturbo d’ansia generalizzata e le fobie specifiche

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Un bambino che presenta un disturbo d’ansia da separazione manifesta molta apprensione nel momento in cui deve separarsi dai genitori o quando percepisce che la separazione sarà imminente. Presenta timore che alle figure di attaccamento possa accadere qualcosa di grave e che, trovandosi da solo, possa lui stesso essere vittima di eventi funesti come rapimenti o incidenti. I bambini che soffrono di tale disturbo richiedono molte attenzioni ai genitori tanto da pretendere la loro vicinanza in modo costante, tendono ad evitare occasioni che prevedono di separarsi da essi e manifestano sintomi fisici e lamentele somatiche.

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Chi soffre di ansia sociale prova timore nelle situazioni in cui è necessario relazionarsi con figure non familiari ed esporsi al giudizio altrui. La persona ha paura di sentirsi criticata, di dire o fare cose imbarazzanti. Immaginiamo come potrebbe vivere la scuola, occasione in cui ci si sente osservati e si eseguono prestazioni di fronte agli altri. 

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I bambini che presentano mutismo selettivo sono incapaci di parlare in situazioni sociali nelle quali ci si aspetta che parlino (per es. a scuola) nonostante siano in grado di farlo in altre situazioni. Si sentono molto a disagio quando sono al centro dell’attenzione e tendono ad evitare di trovarsi in tale condizione. Il mutismo selettivo, come è semplice intuire, interferisce con i risultati scolastici e con la comunicazione sociale.

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Nella pratica clinica è possibile incontrare ragazzi che presentano preoccupazioni irrealistiche e uno stato di ansia eccessiva (generalizzata), presente per la maggior parte del giorno, tutti i giorni. Essi possono essere descritti come irrequieti, irritabili, costantemente tesi e preoccupati rispetto al proprio comportamento, a eventi futuri o passati. Presentano difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, alterazioni del sonno. Richiedono continue rassicurazioni e possono avere tendenze perfezionistiche.

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Le fobie specifiche in età evolutiva sono state descritte nella sezione dedicata, cui si invita a fare riferimento per una breve trattazione. 

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Riconoscere e intervenire precocemente sui disturbi d’ansia è importante. L’intervento psicoterapeutico favorisce l’esposizione alle situazioni temute, in vivo e in immaginazione. Insieme ai bambini vengono costruite gerarchie di stimoli ansiogeni, si parla e si disegnano le proprie paure in modo da entrare in contatto con esse. Si insegna a riconoscere e accettare le proprie emozioni, i propri pensieri e come il corpo tende a rispondere alla paura.

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All’esposizione viene associato il rilassamento, insegnando tecniche adatte. Dal punto di vista cognitivo i bambini vengono accompagnati nell’identificare i pensieri che provocano la reazione emotiva e le peculiari distorsioni operate. Tali contenuti vengono manipolati, portando i bambini ad elaborare pensieri adattivi e calmanti. Li si guida nella costruzione di modi di osservare e affrontare la realtà realistici e maggiormente funzionali.

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La famiglia viene sempre coinvolta nel lavoro terapeutico: i genitori vengono invitati ad ascoltare e rispondere in modo realistico ai timori dei figli, a rinforzare ogni successo ed eventualmente vengono proposti e strutturati interventi di token economy. 

Se hai bisogno di un confronto con noi, siamo a tua disposizione. 

 

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